La carriola di William Carlos Williams

william carlos williamsNasceva oggi, il 17 settembre del 1883, William Carlos Williams poeta americano tra i più enigmatici e controversi del ventesimo secolo. Medico, viaggiatore, impegnato in politica, amico di Pound, Eliot e Joyce, resta però un lirico assoluto. Appartato, schivo, inclassificabile in questo o quel movimento né tra i vari ismi del secolo.

Come Hopper, Williams ha donato alla letteratura un’alternativa poco battuta, ma vivida e feconda se solo ci si espone al suo stile, alla sua immediatezza, al suo lasciar gocciolare le cose come pioggia tenue e imprevista.

Incontrare la poesia di Williams è entrare dentro un brandello di realtà che nella sua parzialità sembra contenere il mondo, un’immagine dove si può mettere dentro tutto perché la rarefazione della costruzione poetica lascia al lettore non solo il compito di decifrarla ma realmente quello di saggiarne l’interezza, non tanto alla ricerca di significati ma per ascoltare una ricchezza e una potenza che sembra non esserci e invece è nel cuore delle parole. Come dimostra la celeberrima lirica sulla carriola rossa, con quel “così tanto dipende” fragile e inerme come una promessa ma inevitabile come l’epifania di un oggetto che mostrandosi nella sua casuale semplicità sembra per un attimo il punto di leva dell’universo

Così tanto dipende
da
una carriola rossa
lucida d’acqua
piovana
accanto
ai polli bianchi

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