La morte di Seamus Heaney. Una nostra intervista al grande poeta

Si è spento questa mattina all’età di 74 anni Seamus Heaney, grande poeta irlandese, premio Nobel nel 1995: per chi ama le definizioni trancianti forse il più grande dei poeti viventi di lingua inglese. Nato a Casteldawson, in Irlanda del Nord nel 1939, è stato anche docente di poesia a Oxford ma anche saggista profondo e raffinatissimo, nonché ovviamente famoso in tutto il mondo per raccolte poetiche che hanno segnato indelebilmente
la seconda metà del Novecento, in cui è riuscito a coniugare una sensibilità coltissima con un senso creaturale della terra, un tratto inconfondibile nell”animare di vita le cose più umili e frequentate del quotidiano, una combinazione di versi lavorati con maestria ed esperienza eppure sempre portatori di un”autenticità di sguardo essenziale e diretta.
Ecco: l”immediatezza espressiva passata al tornio di
una continua frequentazione dei maestri della letteratura può forse essere la
cifra dello stile di Heaney, sempre per rimanere sul terreno forse banalizzante
della sintesi giornalistica.
Qui di seguito l”integrale di un”intervista
concessaci qualche tempo fa e che all’epoca avevamo montato alternandola alla lettura di una delle sue liriche più limpide e significative San Kevin e il Merlo. In calce l’elenco di alcune delle sue opere edite in Italia

Electric Light,
Mondadori, 2003
La Misura dello spirito, Mondadori, 2000
Veder Cose,
Mondadori, 1997
La Riparazione della Poesia, Lezioni di Oxford, Fazi,
1999
Una porta sul buio, Guanda 1996

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