Canfora: perché tradurre i classici

saffo.jpg_1139627051Da Carducci alla biblioteca di Alessandria, da Omero a Zoroastro .L’intervento  sulla traduzione di Luciano Canfora al Salone di Torino spazia tra secoli, concetti, autori e idee per corroborare una tesi di fondo elementare quanto utilissima da ripetere: “la traduzione è un veicolo formidabile di chiarezza mentale”. È un esercizio fruttuoso non solo per chi aspira a “diventare un professionista del settore”, ma per chiunque voglia esercitare un mestiere che ha a che fare con la parola. Eppure, argomenta il filologo “si ritiene che sia cosa ostica e pedante, e questo perché la scuola fa passare l’ idea che esista una e una sola traduzione”, quando invece si tratta di una vera e propria “marcia di avvicinamento al concetto, che prevede una serie di diverse possibilità di resa” .

Questo deve esse spiegato con chiarezza agli studenti per far capire loro che non si “trovano di fronte a una sfida con un esito univoco”, ma come davanti a un’avventura “ricca di alternative che sono ciascuna una conquista”. In fondo, ha aggiunto Canfora, tutte le le “letterature sono letterature di traduzione”. Dietro Omero c’era già un epos, sono stati “trovati frammenti di una lingua precedente, il Lubio, di cui abbiamo appena 32 parole ma che indicano già una tradizione”. Tradurre poi è il modo in cui i “popoli conversano tra di loro e provano a capirsi.” Non bisogna quindi far sentire “lo studente solo in questo lavoro, bisogna piuttosto fargliene capire la bellezza e la responsabilità. Più il testo è lontano nel tempo più i suoi ‘silenzi’ sono maggiori. Il traduttore deve colmarli esercitandosi così a lavorare su elementi che trovano senso da parole staccate”. Un esercizio che è sicuramente “formativo, ma anche divertente e gratificante”. “Carducci – ha concluso il filologo – diceva che se si vuole imparare a scrivere bisogna prima imparare a tradurre dal latino e dal francese. Oggi le lingue sulla scena mondiale sono ovviamente molte di più ma il consiglio resta assolutamente valido”.

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